domenica 2 novembre 2008

Dati, informazione e conoscenza

La conoscenza, secondo la definizione del dizionario della lingua italiana De Mauro, può essere definita come "il possedere una nozione o un insieme di nozioni organizzate" tra loro.
In effetti, la conoscenza è la consapevolezza, l'autocoscienza del possesso di informazioni connesse tra di loro, le quali, prese singolarmente, hanno un valore e un'utilità inferiori.

Ecco che, pur essendo un composto di singole informazioni, essa è in realta un tutto superiore alla somma delle singole parti che la compongono. Per comprendere meglio le relazioni che intercorrono tra il tutto e le sue parti può tornare utile la piramide elaborata dal Knowledge Management.


Partaimo, dunque, con la definizione di ciò che quest'ultimo concetto rappresenta. Tradotto letteralmente in italiano come gestione della conoscenza, il Knowledge Management può riferirsi in senso lato alla preservazione e condivisione della conoscenza che è portato avanti sin dall'antichità attraverso lo sviluppo delle bibblioteche. In seno alla rivoluzione digitale, in realtà, questo concetto assume caratteristiche più definite identificando quel filone di ricerca teorica e applicativa che sviluppa il ciclo della conoscenza all'interno di una comunità di pratica o d'apprendimento tramite gli strumenti dell'information technology.

Prendendo in prestito la piramide della conoscenza elaborata dal KM si comprende come il ciclo della conoscenza non possa fermarsi alla semplice trasmissione di dati e informazioni poichè il loro rapporto è, in realtà, fondamentalmente gerarchico.

Come possiamo, infatti, notare alla base della piramide troviamo i dati, che rappresentano il materiale “grezzo” e abbondante dell’informazione. Su un gradino più alto c’è l’informazione, ovvero i dati selezionati e organizzati per essere comunicati. Poi la conoscenza, cioè informazione rielaborata e applicata alla pratica. Ed infine, al vertice troviamo la saggezza, conoscenza distillata dall’intuizione e dall’esperienza.

Si comprende come la conoscenza diventi un fattore critico per lo sviluppo di qualsiasi organizzazione che intenda non solo sopravvivere ma porsi in maniera proattiva nei confronti dell'ambiente circostante e che essa non possa fondamentalmente essere ridotta al processo di trasmissione delle informazioni. Infatti, quello della conoscenza è un ciclo che può portare alla produzione di nuova conoscenza solo tramite la condivisione e l'elaborazione di informazioni.

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